Nocera Umbra fu fondata dagli Umbri nel VI secolo a.C., nel 161 a.C. fu poi conquistata dai Romani che ne fecero un’importante stazione sulla via Flaminia. Nel Medioevo fu conquistata e distrutta dai Goti nel 552 d.C. e poi fece parte del Ducato di Spoleto. Nel 1439 fu annessa allo Stato della Chiesa di cui seguì le vicende fino alla nascita del Regno d’Italia.
La struttura della città è caratterizzata da possenti mura castellane di epoca medievale.
Passata porta Vecchia si incontra la trecentesca Chiesa di San Francesco, sede della Pinacoteca e del Museo Civico, che conserva affreschi di Matteo da Gualdo del XV secolo ed opere di scuola umbra.
IL DUOMO
Tra gli edifici di maggior pregio artistico il Duomo, antico edificio romanico del XII secolo. Completamente ricostruito nel 1448, conserva il bel pavimento maiolicato della sagrestia e la cappella decorata con tele del 1600 dell’artista Giulio Cesare Angeli. Accanto si trova la Torre Civica, imponente torrione dell’XI secolo.
L’ESTATE MUSICALE
L’Estate Musicale a Nocera Umbra è ricca di eventi. Concerti, corsi di musica da camera, corsi di direzione di orchestre didattiche e scolastiche, corsi individuali di strumento, sotto forma di Master Class o di Corsi e Laboratori per giovani musicisti a partire dai 6 anni di età (Accademia Musicale Sherazade).
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Alla scoperta delle cascate Le Ferce
Per fare una rigenerante passeggiata si può partire da Bagnara, dove è possibile lasciare la propria auto. Ci si dirige poi a piedi verso Aggi fino ad arrivare a un cartello che indica le cascate. Si scende per uno stretto percorso e si arriva fino a un bivio con fotografie e segnaletiche, che indicano il sentiero. Nell’ultima cascata a valle è presente anche un tavolo per fare picnic.
LA CRESCIA
E per concludere questo tour a Nocera, facciamo un saltino sulla Piana di Monte Alago (950 m.s.l.m.)… dove, oltre a una bella passeggiata e un voletto con il nostro Mavic, non può mancare lo spazio dedicato alle prelibatezze tipiche della zona: “La crescia”. Per come la conosciamo oggi la crescia era verosimilmente, il pane utilizzato dall’esercito bizantino, di stanza per secoli in Romagna (nel nord delle Marche) e nella valle Umbra attraversata dalla via Flaminia.
La particolarità della nostra crescia è la cottura. Difatti non la cuociamo su un testo (da cui il nome “torta al testo”) ma sotto alla cenere del fuoco (sotto al foco). Questo garantisce una croccantezza diversa che meglio si sposa con i salumi tipici di questa zona.
Buon appetito!